Il Portogallo vorrebbe imitare la Spagna, ma, povero di uomini, non riesce a perseguire con costanza e determinazione una politica imperialistica, mentre riesce ad attuare una politica filocattolica, che è segnata dall’espulsione di ebrei e musulmani e dall’introduzione dell’Inquisizione (1536). Ai tempi della Controriforma, proprio mentre i mercanti portoghesi monopolizzano la tratta degli schiavi neri, si registra nel paese un’esplosione di fanatismo religioso che raggiunge il suo epilogo nella crociata del re Sebastiano (1557-78) contro i musulmani, il cui esito è la sconfitta e la morte del re stesso. Segue un periodo di lotte per la successione, di cui approfitta la Spagna per occupare il Portogallo (1580). Aiutati dall’Inghilterra, i portoghesi reagiscono e, dopo una lunga guerra, ottengono l’indipendenza (1668). Da questo momento e fino al XX secolo, la storia del Portogallo rimarrà condizionata dalla sua alleanza con l’Inghilterra.
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