sabato 12 settembre 2009

04.1. Aspetti generali

Le navi europee solcano gli oceani e colonizzano buona parte delle terre. Sotto questo aspetto il primato spetta alla Gran Bretagna, mentre, sotto il profilo culturale, è la Francia ad occupare il primo posto. “Sotto la guida della Francia l’Europa si pone alla testa del mondo” (MOUSNIER, LABROUSSE 1955: 4). Rispetto al secolo che lo ha preceduto, il Settecento è meno ricco di novità, ma non per questo privo di contenuti. In campo scientifico, tra gli eventi di maggiore importanza, va ricordata la nascita della chimica moderna ad opera di Lavoisier (1743-94). A fine secolo in Francia nasce la École Polytechnique e, con essa, ritorna in auge la figura dello scienziato-professore, che, oltre a lavorare come ricercatore nell’Accademia, dedica una parte del suo tempo all’insegnamento. Sul piano produttivo, il fenomeno più importante del secolo è l’affermazione della manifattura e dell’industria, anche se la bottega artigiana rimane ancora la regola, così come rimangono funzionali le vecchie corporazioni medievali, che tendono al monopolio e si oppongono al libero mercato. L’agricoltura riceve impulso dalle nuove colture introdotte in Europa dai paesi colonizzati (riso, mais, patata, pomodoro), mentre, grazie anche alle politiche che favoriscono il commercio e le attività finanziarie, il denaro acquista importanza e diventa un valore in sé. Le tecniche bancarie progrediscono e assumono un aspetto moderno.
Il Settecento è detto anche «secolo dei lumi» per indicare che in questo periodo l’uomo comincia a desiderare di lasciarsi «illuminare» dalla ragione. Sul finire del secolo, la rivoluzione francese abbatte il vecchio sistema feudale, basato sui principî della nobiltà di nascita e della proprietà terriera, e inaugura una nuova cultura, fondata sulle attività borghesi (industria, commercio, servizi, attività finanziarie). Trionfa la mentalità scientifica e si diffonde il Positivismo, una dottrina ottimistica, che crede nello sviluppo illimitato della società e nell’uomo economico, che si serve della propria intelligenza per concludere ottimi affari e stare sempre meglio. L’uomo dev’essere rispettato nei suoi diritti naturali e dev’essere lasciato libero di perseguire la sua felicità a modo proprio e in rapporto alle proprie inclinazioni e capacità. La proprietà privata e i piaceri materiali sono un bene se scaturiscono dal merito. Il cristianesimo va respinto perché insegna una dottrina contraria alla ragione (peccato originale, trinità, incarnazione, resurrezione) e alla natura (povertà, sacrificio, sofferenza, umiltà, sottomissione). È una rivoluzione culturale.

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